Tutti ne parlano, ma nessuno sa veramente cosa sia l’Influencer Marketing. Facciamo subito il nome di Chiara Ferragni? Fatto. Ora che ci siamo tolti questo peso possiamo procedere.
1. Marketing di influenza: di cosa si tratta e come si è evoluto negli anni
L’influencer marketing è un nuovo strumento che veicola messaggi commerciali. Iniziato dal basso, ora il paradigma è stato rovesciato. Prima erano i (futuri) influencer a fare pubblicità nei confronti di un brand attraverso recensioni più o meno dettagliate di prodotti sui propri canali social. Questa procedura instaurava un meccanismo di fiducia del pubblico nei confronti di questi pionieri, una fiducia che forse i consumatori avevano perso: non si identificavano più nei visi e corpi di modelle perfette, ma preferivano decidere i propri acquisti sulla base dell’esperienza concreta di persone comuni.
L’influencer marketing non nasce solo sui social. Era già una pratica comune, per esempio, aprire un blog di cucina e in seguito, quando gli utenti che lo seguivano crescevano e si fidelizzavano, ospitare sul blog dei banner pubblicitari. Oppure includere prodotti alimentari nelle ricette in maniera più o meno palese.
Nel frattempo, la faccenda si è evoluta. Adesso sono gli stessi brand che perseguono questa strada, cercando gli influencer con maggior seguito per ottenere una vetrina di visibilità sui loro canali social. Esistono influencer per ogni settore: dai videogiochi alla moda, dalla cultura alla tecnologia. Se per esempio sono un gamer incallito, seguirò sui social un esperto di videogiochi. Cosa vuol dire? Che aspetterò ogni suo nuovo video con ansia, che parteciperò alle discussioni che lo riguardano con grande attenzione e che, vuoi o non vuoi, finirò per comprare il joypad, la console o la sedia che usa il mio influencer del cuore. Perché? Perché se lo fa lui che è tanto bravo, ci sarà una ragione: il prodotto sarà di qualità e con l’acquisto giusto vivrò in prima persona la passione che mi accomuna alla mia celebrity preferita.
2. Influencer e digital marketing: perché il connubio funziona
Per una semplice ragione: i numeri. Esistono influencer con milioni di seguaci. I brand possono investire somme di denaro in pubblicità, ma non per questo possono effettivamente apprezzare un aumento di vendite dei loro prodotti. Il motivo? L’influencer marketing si rivolge ad utenti altamente fidelizzati.
Chiunque può guardare un cartellone pubblicitario gigante nel centro di una città, a chiunque può capitare davanti una pubblicità online mentre fa altro. Ma la vera forza dell’influencer marketing è che si rivolge ad un pubblico attivamente interessato ai suoi contenuti, un pubblico attento, fedele e che, eventualmente, s’impegna a diffondere il marchio che apprezza. In fondo, si tratta della più semplice delle regole del marketing: identificare il cliente tipo, quello che in maniera più probabile sarà interessato all’acquisto del prodotto pubblicizzato. La visibilità che gli influencer hanno presso il loro pubblico è impressionante, ma non basta. Ciò che gioca un ruolo fondamentale in questo mondo è anche il coinvolgimento dei seguaci di un influencer.
3. Fare influencer marketing: quali sono i vantaggi…
Come abbiamo già detto, il vantaggio è quello meramente venale: un investimento su un pubblico attivo rende più che un investimento su un pubblico casuale. In seconda battuta, è utile anche sottolineare che i costi della pubblicità online, per la competizione crescente, non sono forse più appetibili per i piccoli brand. Ma non solo, ormai è una pratica comune per i grossi marchi, affidarsi agli influencer per sfruttare il loro bacino d’utenza, il loro capitale sociale. Perché di questo stiamo parlando, la grande forza di un buon influencer sta nella sua capacità di coinvolgere il proprio pubblico, restando una figura che ispira fiducia. Senza snaturarsi e nemmeno apparire lontana e “fittizia”, la persona influente rappresenta un modello da seguire, che non scade mai nel metafisico: un vicino di casa con idee strabilianti.
4. … e i pericoli da evitare?
Sbagliare influencer. Un brand che si occupa di cibo biologico, per esempio, è difficile che possa fare buoni risultati ingaggiando un influencer di cibo da fast-food. Il pubblico intercettato non sarà naturalmente interessato. Anche se questo influencer avrà milioni di fan, questi non saranno interessati al prodotto sponsorizzato, con la conseguenza per il brand di disperdere il budget della campagna. Ci sono tanti altri errori che possono essere commessi, molti sono anche quelli che non possiamo ancora neanche immaginare, perché l’influencer marketing è in continuo divenire. Quello che possiamo evitare di fare, in linea di massima, è ignorarlo.
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