Ospite dell’ultima newsletter di Pre/VISIONI by Lefac. Lorenzo Spada, CCO & Co-Founder di Spada Media Group. Di seguito l’intervista della redazione.
Il Covid ha cambiato il vostro modo di lavorare?
“Sicuramente dei cambiamenti ci sono stati e abbiamo dovuto riadattare il nostro modo di lavorare alla situazione legata alla pandemia. Non ci siamo fatti però trovare impreparati. Indubbiamente, come per tutti, l’ingresso a pieno titolo dello smart working ha mutato molte dinamiche, rendendo per certi versi più complicato il confronto diretto fra noi e i clienti, spostando online tutte le riunioni e i briefing dei vari progetti. Dal punto di vista specifico della mia funzione aziendale, lo smart working non è stato però una novità assoluta, visto che per i commerciali è sempre stata una modalità lavorativa applicata; quello che più ci manca oggi è il non poter vedere fisicamente i nostri clienti e creare con loro quell’empatia fondamentale per costruire progetti e concludere accordi. Non ci siamo persi d’animo e abbiamo lavorato su nuove modalità di approccio e connessione, anche grazie a percorsi di formazione e nuovi tool facilitatori”.
Com’è cambiato il rapporto con i clienti?
“L’impossibilità di incontrarsi e confrontarsi di persona ha mutato per certi versi il rapporto, portando a spostare tutta la relazione sul piano virtuale. Di conseguenza, sono richieste maggiore frequenza e precisione negli aggiornamenti sui progetti in corso e un maggiore ascolto delle esigenze dell’altro. In certi casi, questa situazione ha paradossalmente migliorato i rapporti, facendoli diventare più efficienti, accelerando scambi e condivisione. Sembra impossibile ma abbiamo costruito e gestito intere campagne pubblicitarie, anche televisive, senza mai incontrarci di persona con il nostro cliente. E, nonostante questo, i risultati sono stati davvero eccezionali.”
Com’è cambiata la comunicazione?
“A causa della pandemia, anche il mondo della comunicazione sta vivendo cambiamenti epocali. Nell’ultimo periodo visto un’accelerazione ancora più forte verso il digital, che ha coinvolto tipologie di aziende e settori di pubblico che sembravano ancora lontane da questo mondo. Di conseguenza, diversi brand hanno cambiato completamente le proprie abitudini di comunicazione, investendo nello sviluppo dell’e-commerce, dei contenuti digitali e spinto ancora di più verso i social media, andando a esplorare nuovi scenari e piattaforme come Tik Tok o il più recente Clubhouse. Costruire una buona brand awareness per un’azienda ormai non può più prescindere dal fatto di costruire un buon rapporto con i propri utenti/clienti attraverso un’accattivante immagine sui social e un’ottima web reputation.”
Come cambierà il vostro lavoro?
“Sicuramente la pandemia lascerà delle conseguenze nel nostro modo di lavorare. Ad esempio, lo smart working sarà molto più diffuso rispetto al periodo pre-Covid e le aziende punteranno sempre di più sul digital. Di conseguenza, anche pratiche come quelle delle video call saranno molto più presenti nella vita lavorativa di tutti noi, evitando magari di rimandare o riprogrammare incontri di persona con i clienti difficili da incastrare fra i vari impegni lavorativi. Nella costruzione del rapporto con i clienti dovremo essere sempre più formati su tutti i prodotti disponibili, sia digitali sia off line, e sarà fondamentale essere sempre più consulenti di strategia e costruttori di soluzioni.”
Pandemia e digitale: quali timori e opportunità?
“Da una situazione come quella che stiamo vivendo, più che avere timori, dovremmo provare a cogliere nuove opportunità. La spinta verso il digital ha dato nuovo impulso a dei settori che erano già in crescita ma che adesso sicuramente hanno ricevuto un nuovo boost, dai social al mondo web in generale, e le aziende che hanno conosciuto il digital non lo abbandoneranno più e avranno a disposizione anche questo palcoscenico per i propri investimenti.”